Spread Mutui: Cos’è e Perché È un Fattore Così Importante per Chi Compra Casa

L’accensione di un mutuo per l’acquisto di una casa è una decisione molto importante, che può avere un impatto significativo sulle finanze di ogni persona.  Oltre alle spese notarili, di istruttoria e perizia e le eventuali polizze, con la stipula del mutuo, il debitore si impegna a rimborsare il capitale preso in prestito e a pagare una remunerazione per il creditore, sotto forma di tassi di interesse e spread.  Se, però, sono in molti a sapere cosa sono i tassi di interesse e ad aver sentito parlare, almeno una volta, di tasso fisso e tasso variabile, non si può dire lo stesso dello spread. Pur essendo una voce molto importante all’interno delle spese associate al mutuo, non tutti hanno chiaro cosa significhi per l’esattezza e quanto incida sui costi effettivi del finanziamento.

In questa guida ti spiegheremo in modo chiaro e conciso cos’è lo spread mutuo e perché è un fattore così importante per chi compra casa. Se anche tu vuoi ottenere le condizioni migliori per il tuo finanziamento e saperne di più sui costi legati all’erogazione del mutuo, non ti resta che proseguire nella lettura.

Cos’è lo spread in un mutuo

Come sarà chiaro dall’introduzione, lo spread è uno dei componenti che determinano la rata mensile che il debitore si impegna a pagare per il suo mutuo. Si tratta, più precisamente, di un costo aggiuntivo, che viene sommato al tasso di riferimento scelto, e che determina il margine di profitto della banca. In altre parole, esso può essere considerato come una sorta di maggiorazione o ricarico con cui la banca si garantisce un effettivo guadagno dall’operazione.

Indicato in punti base o in percentuale, lo spread mantiene valore costante e immutabile per tutta la durata del finanziamento e viene sommato al tasso interbancario specifico, sia esso Euribor o Eurirs.

Oltre a garantire un profitto alla banca, esso funge da remunerazione del rischio assunto ed è per questo che aumenta all’aumentare del rischio. Nel caso dei mutui ipotecari, infatti, lo spread è generalmente più basso di quello che si ha nei mutui chirografari, dal momento che viene sottoscritta un’ipoteca sull’immobile che serve proprio a fornire una garanzia reale di rimborso alla banca.  Proprio per questo motivo, per determinare lo spread, la banca deve far riferimento a diversi indicatori: valutazione del profilo del cliente e definizione del rischio di credito; importo del prestito; rapporto tra il valore del prestito e la valutazione dell’immobile da dare in garanzia; contrattazione, da parte del cliente, di prodotti di credito extra, come assicurazioni, carte di credito e depositi a termine.

spread mutui
Spread mutui

Perché è così importante per chi deve sottoscrivere un mutuo?

Come abbiamo visto, lo spread viene aggiunto al tasso interbancario specifico, che varia in relazione al tipo di tasso di interesse scelto per ripagare il prestito.  Mentre nel caso di un mutuo a tasso variabile, il tasso di interesse viene calcolato sulla base dell’indice Euribor e può subire oscillazioni al ribasso o al rialzo, nel caso di un mutuo a tasso fisso, il tasso è calcolato tenendo conto dell’Eurirs e resta fissato da contratto per tutta la durata del finanziamento.

I due indici di riferimento, Euribor e Eurirs, sono parametri fissati sui mercati monetari e finanziari e, in quanto tali, offrono dati oggettivi, uguali per tutte le banche. Al contrario di essi, lo spread può variare molto da istituto a istituto. Ogni banca ha, infatti, la possibilità di scegliere autonomamente la percentuale di ricarico che andrà poi a determinarne il guadagno.

Nonostante le ovvie differenze tra banca e banca, in media lo spread si aggira intorno all’1% e al 3%, potendo, però, raggiungere picchi verso un estremo o l’altro in casi eccezionali.

In generale, i mutui a tasso variabile presentano spread più bassi, che si aggirano intorno all’1,6%. Ciò avviene perché l’adattamento dei tassi alle variazioni di mercato è di per sé una garanzia per la banca. Nel caso dei mutui a tasso fisso, invece, lo spread è generalmente più alto, oscillando intorno al 2-3%.

Essendo l’unico parametro deciso dalla banca in totale autonomia, lo spread può, quindi, essere un aiuto concreto nella scelta del mutuo più conveniente. Basterà, infatti, paragonare tra loro le proposte di mutui di banche diverse a parità di condizioni per potersi fare un’idea delle offerte più vantaggiose: più alto è lo spread maggiore sarà il guadagno della banca, così come le nostre spese.

Andamento dello spread negli ultimi anni

Oltre ad aiutarci nella scelta del mutuo più redditizio, conoscere lo spread medio in un determinato periodo può darci indicazioni importanti sull’andamento del mercato immobiliare e aiutarci a capire se sia un buon momento per acquistare casa o se sia meglio posticipare.  Lo spread, infatti, può variare molto in base a una serie di fattori, come, ad esempio, la concorrenza tra banche. In periodi di spread mutui bassi, in cui le banche si trovano a farsi guerra tra loro per trovare nuovi clienti, sarà, infatti, facilissimo trovare un mutuo a buon mercato.

Un’analisi dell’andamento dello spread medio odierno non potrà, quindi, che convincerci a procedere nell’acquisto della casa. Anche in questi primi mesi dell’anno, infatti, i dati riguardanti lo spread continuano a essere positivi, restando vicini ai livelli minimi di sempre: 0,2% per i mutui a tasso fisso e 0,9% per i mutui a tasso variabile. Nonostante le difficoltà economiche e sociali seguite alla pandemia globale, il settore immobiliare in Italia sembra non aver subito battute d’arresto e le domande di mutui continuano a crescere, soprattutto tra i giovani.

Come abbiamo avuto modo di vedere, lo spread può essere un fattore davvero importante nella scelta del mutuo, determinando costi di rimborso più o meno elevati. È per questo che, per garantirsi la migliore offerta possibile, è di fondamentale importanza confrontare le diverse proposte delle banche e fare attenzione a tutte le voci di spesa.

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