In riferimento al preventivo del mutuo, avere una panoramica chiara su quali voci occorre prestare attenzione, è di cruciale importanza nell’ottica di richiederlo al tuo istituto di credito di fiducia. Districarsi fra i requisiti di finanziamento, fra quelli personali di natura anagrafica, fra quelli economici di tipo reddituale e, infine, tra quelli tecnici di stampo legale, tutto è fuorché semplice.
Ecco, pertanto, un approfondimento, utile per mettere in evidenza quali parametri gli istituti finanziari tendono a considerare come basilari durante la richiesta di un mutuo. In questo modo, conoscendoli, ottenere il mutuo in qualità di mutuatario risulterà per te di sicuro più semplice, anche in rapporto a quelle che sono le tue effettive esigenze. Come già avrai potuto intuire, i requisiti richiesti per l’ottenimento di un mutuo risultano strettamente collegati alla loro natura di base.
Requisiti anagrafici
I requisiti anagrafici rappresentano il punto di partenza dal punto di vista legale, affinché tu possa avere l’opportunità di accendere un mutuo. In sostanza, si riferiscono alla condizione giuridica della tua persona. In sintesi, sono l’età, la cittadinanza e la residenza. Cosa devi sapere al riguardo, prima di richiedere un mutuo? In relazione all’età, occorre avere quanto meno 18 anni per accendere un mutuo. In riferimento alla soglia massima, il piano di rimborso va concluso non oltre i 75 anni. Tuttavia, negli ultimi tempi, numerose banche hanno esteso la soglia massima di ulteriori 5 anni, portandola a 80.
Per ciò che concerne la cittadinanza, il mutuo può essere richiesto da italiani, da cittadini dell’Unione Europea residenti in Italia da un numero determinato di anni (in genere dai 3 ai 5) e da cittadini di Paesi al di fuori dell’area U.E. In questo caso, in genere, si richiede la residenza in Italia da un determinato numero di anni (quasi sempre oltre i 5) e regolare permesso di soggiorno. Come per la cittadinanza, anche per la residenza a incidere è la policy dell’istituto di credito, disposto a erogare il finanziamento per l’acquisto o per la ristrutturazione dell’immobile.

Requisiti reddituali
Nel momento in cui richiedi alla banca un mutuo, devi dimostrare di essere in grado di adempiere a quanto verrà poi messo nero su bianco nel contratto relativo al piano di rimborso. Le banche non hanno alcun interesse nell’esporsi a soglie di rischio elevate. Perciò, per poter ambire alla liquidità aggiuntiva, l’analisi reddituale gioca un ruolo imprescindibile nel processo di istruttoria. Entrate certe date da un contratto di lavoro a tempo indeterminato, presso enti di tipo statale, ditte parastatali, aziende pubbliche o private, ma anche una pensione di importo superiore alla minima fanno la differenza ai fini della delibera.
A fronte di entrate certe, di una situazione patrimoniale stabile e di una storia creditizia immacolata (il non essere stato inserito nelle liste dei protestati e dei cattivi pagatori aiuta), il mutuo viene concesso senza intoppi. La banca appare convinta che il richiedente restituirà la somma prestata, ovviamente maggiorata degli interessi, nel lasso di tempo prestabilito. Se a richiedere il mutuo fossi tu, come persona fisica, oppure la tua famiglia, nell’analisi reddituale si tiene conto del fatto che l’importo ideale della rata non oltrepassi del 33% le entrate nette.
Requisiti tecnici e legali
Oltre alla positive valutazione dell’analisi reddituale, molta importanza vanno attribuita anche ai requisiti tecnico e legali. L’istituto di credito, prima della formulazione del preventivo, si accerta che l’immobile goda sia dei requisiti tecnici sia di quelli legali nell’ottica dell’iscrizione dell’ipoteca. La questione ha la sua rilevanza per la salvaguardia dell’operazione. Varie sono, a tal proposito, le figure chiamate in causa. Nello specifico, il richiedente, il perito e il notaio.
Il richiedente deve fornire le prime alla banca informazioni relative all’immobile: caratteristiche tecniche, ubicazione e valore stimato sono esempi calzanti. Occorre una documentazione adeguata per inquadrare la casa: i preventivi di spesa, la visura catastale, il preliminare di compravendita ed eventuali autorizzazioni amministrative per la ristrutturazione sono essenziali.
Il perito ha lo scopo di occuparsi della valutazione dell’immobile dal punto di vista della regolarità urbanistica. Da qui ha luogo l’attribuzione di un valore economico, grazie alla perizia tecnico estimativa. La banca può definire, di fatto, a quanto ammonta l’importo finanziabile mediante il mutuo. Inoltre, la perizia attesta con certezza l’esistenza fisica dell’immobile, la sua ubicazione e le sue caratteristiche distintive, anomalie costruttive incluse. Da lì, avviare l’istruttoria è più semplice.
Il notaio ha il mandato, tramite la banca, di attestare l’assenza di pregiudizievoli relativi all’immobile. Per fare tutto questo, prepara la relazione notarile preliminare, volta a verificare l’idoneità dell’immobile. Il buon esito delle analisi effettuate dall’istituto bancario comporta la chiusura dell’istruttoria in favore di quello che diventa il mutuatario. All’opposto, il richiedente si vede rifiutare il mutuo.
Documenti da esibire
A prescindere dalla banca, occorre che tu presenti i seguenti documenti per il preventivo di un mutuo. Se sei un lavoratore dipendente, presso strutture statali o private, ti serve la dichiarazione del tuo datore di lavoro in relazione alla tua anzianità di servizio. Anche il documento originale dell’ultima busta paga (o delle ultime 3) o il cedolino della pensione. Se sei un libero professionista o un lavoratore autonomo, occorre la copia del cosiddetto Modello Unico, l’estratto della C.C.I.A.A. ed eventualmente l’iscrizione all’Albo Professionale di turno. Le copie del certificato di nascita, del certificato di stato civile, dell’estratto dell’atto di matrimonio completo dell’ultimo atto di acquisto dell’immobile, della promessa di vendita, del certificato di abitabilità sono ulteriori documenti da integrare eventualmente con i precedenti.