Tasso Fisso o Tasso Variabile: Gli Elementi da Valutare per una Decisione Consapevole

Mutuo a tasso fisso o a tasso variabile? Questa è una di quelle domande che più frequentemente capita di porsi quando ci si trova nella condizione di dover richiedere un mutuo. Certamente entrambi sono finalizzati all’erogazione di un finanziamento, ma possedendo delle specificità intrinseche è opportuno che una decisione non venga presa prima di aver effettuato un’analisi profonda della soluzione più congeniale alle proprie esigenze. Andremo quindi ora a vedere quali siano gli elementi su cui focalizzarsi con maggiore attenzione per poter effettuare una scelta consapevole.

Tasso fisso o tasso variabile: i fattori di cui tener conto

Sono diversi gli elementi da considerare prima di poter comprendere quale tipologia di mutuo possa essere più indicata per le proprie necessità ed è proprio in virtù di ciò che particolare importanza dovrebbe essere riservata al processo di formazione e apprendimento personale. Certamente ci si può rivolgere ad appositi forum o a figure professionali per poter ricevere un’opinione da terzi, ma la conoscenza personale di determinate tematiche spesso può fare la differenza ed è quindi opportuno informarsi al riguardo.

I fattori di valutazione principali su cui orientarsi sono:

  • Mutuo di lunga durata. Nel caso di mutuo con durata pari o superiore ai 30 anni finalizzato all’acquisto di un immobile o alla sua costruzione, ovvio come le tempistiche così prolungate si prestino benissimo alle modalità operative di un tasso fisso. Il poter avere ben chiara l’entità degli interessi durante l’intero periodo di rimborso significa essenzialmente contare su una forma di sicurezza e tutela aggiuntiva di cui il richiedente può beneficiare.
  • Mutuo di breve durata. Discorso ovviamente opposto in caso di mutuo con durata pari o inferiore ai 15 anni. Quando si parla di tempistiche così brevi e il mutuo magari è stato erogato e concesso per la ristrutturazione di un immobile, il tasso variabile può rappresentare una soluzione alla quale affidarsi con relativa sicurezza. Certamente occorre considerare la possibilità di incremento del tasso di interesse, però questo andrebbe a impattare solo su una quota capitale minima rivelandosi così una scelta giustificata.
  • Reddito familiare. Il proprio reddito familiare è uno dei principali elementi di valutazione per poter decidere quale tasso sia migliore per noi. Il richiedente che svolga un’attività lavorativa e professionale autonoma o goda di uno stipendio costante, può trovare nel tasso fisso una sicurezza maggiore e una stabilità generale più affidabile rispetto a quello variabile. Laddove invece si rientri in una fascia di reddito alta o si abbia a disposizione un capitale sostanzioso, allora il tasso variabile è senz’altro più indicato anche perché non si avranno problemi nell’eventualità di un aumento dei tassi di interesse.
  • Rimborso anticipato. Se il mutuatario ha la possibilità di poter rimborsare anzitempo il mutuo, il tasso variabile è preferibile poiché andando a scegliere quello fisso si andrebbero a sostenere i costi di tutela a lungo termine senza che questi gli apportino vantaggi o benefici di alcun genere.
mutuo a tasso fisso o variabile
Mutuo a tasso fisso o variabile

Tasso fisso o tasso variabile: qual è il migliore per me?

Come detto, non è possibile fornire una risposta assoluta a tale quesito dal momento che i fattori in gioco sono diversi e ciascuno di essi può avere una rilevanza specifica differente, tuttavia si possono avanzare alcune indicazioni tenendo sempre conto che esigenze e caratteristiche del richiedente sono la base dalla quale partire prima di effettuare qualsivoglia ragionamento.

Il tasso fisso può essere la soluzione ideale per la persona che intende pagare costantemente nel tempo sempre la medesima rata e considera le eventuali fluttuazioni dei tassi di interesse un qualcosa da cui proteggersi, soprattutto nel medio-lungo periodo. Oltre a ciò, ovviamente il tasso fisso si presta benissimo a essere richiesto da parte di quelle persone che possono contare su delle entrate costanti e fisse nel tempo e difatti non è un caso se negli ultimi anni sia stato quello più scelto dalle famiglie italiane.

L’avvento della recente pandemia unitamente a una congiuntura economica non così favorevole come in passato ha riaperto il dibattito su quale sia il tasso effettivamente migliore. Le statistiche del settore indicano come attualmente siano diverse le persone in procinto di accendere il loro primo mutuo o di trovarne uno più conveniente alle prese con una valutazione profonda in termini di convenienza del tasso variabile. Nello specifico è il recente incremento dei tassi IRS a destare le maggiori preoccupazioni, basti considerare che dall’inizio del 2022 le scadenze IRS hanno subito un aumento di ben 40 punti base di media.

Ai fini poi del discorso merita una menzione a parte il mutuo a tasso misto che offrendo al mutuatario la possibilità di cambiare tra tasso fisso e variabile e viceversa, si pone come una soluzione in grado di conciliare i pregi di entrambi i tassi ed è certamente indicata per coloro che anche a fronte di una chiara comprensione del settore non riescono a propendere per nessuna delle due realtà sopra menzionate.

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