L’acquisto della prima casa è uno dei traguardi più significativi nella vita di una persona, traguardo che può essere considerato e apprezzato come tale da un punto di vista sia economico sia simbolico. E ovviamente per far sì che tale obiettivo possa tramutarsi in realtà è necessario rivolgersi a una società finanziaria o un istituto di credito per la concessione di un mutuo, cioè di un finanziamento tramite cui acquistare materialmente l’immobile.
Analisi del settore hanno appurato come la maggior parte degli italiani tenda a preferire il mutuo a tasso fisso rispetto a quello variabile in virtù dei numerosi vantaggi che comporta. Andremo ora a vedere in dettaglio cosa sia un mutuo a tasso fisso, quali dinamiche operativa possieda e i suoi principali vantaggi.
Mutuo a tasso fisso: come funziona
Un mutuo a tasso fisso è una tipologia di finanziamento che si caratterizza per prevedere un tasso costante per l’intero periodo di ammortamento. Il mutuo a tasso fissa possiede uno specifico indice di riferimento, il cosiddetto Irs, acronimo per Interest Rate Swap.
Ciò che lo rende particolarmente apprezzato dalle persone in procinto di accendere un mutuo è la sua sicurezza relativa all’importo delle rate. Nel momento stesso in cui il mutuatario appone la propria firma al contratto del mutuo, saprà immediatamente quale sarà l’importo della somma che dovrà restituire alla società finanziaria o all’istituto di credito e quello della singola rata del mutuo, quest’ultima comprensiva di capitale e interessi.
È vero che un mutuo a tasso fisso solitamente comporta un esborso maggiore rispetto a uno a tasso variabile, tuttavia la solidità che ne deriva viene nelle maggior parte dei casi preferita alla possibilità di beneficiare di agevolazioni derivanti dalle oscillazioni di mercato. A determinare il tasso fisso, come detto, è il suo parametro di riferimento, l’Irs, conosciuto anche con il nome di Eurirs. Naturalmente tra i fattori di influenza va anche ricordato lo spread della banca.

Mutuo a tasso fisso: rate e piano di ammortamento
Come visto, quindi, un mutuo a tasso fisso possiede una solidità granitica che non ammette variazioni o cambiamenti di qualsivoglia natura, proprio per questo potrebbe sorprendere il sapere che esistono ben 3 tipologie di rate attraverso cui si può restituire all’istituto bancario l’importo erogato.
Nello specifico abbiamo: rate crescenti, decrescenti e costanti.
Le rate crescenti si caratterizzano per un sistema di funzionamento in base al quale il loro importo sarà soggetto a incrementi non però autonomi, ma stabiliti su precise scadenze definite nel contratto del mutuo.
Le rate decrescenti, invece, si determinano sulla base di una quota capitale costante e una quota di interessi via via calante. Anche in questo caso entrambi i due elementi sono contrattualizzati e definiti.
Infine, c’è la rata costante. Trattasi della tipologia più comune. Prevede un importo caratterizzato da rate uguali e costanti sino al termine dell’ammortamento, le quali sono composte da una quota di interessi decrescente e una capitale crescente.
Mutuo a tasso fisso: i vantaggi
Il mutuo a tasso fisso è in grado di prospettare numerosi vantaggi ai mutuatari che scelgono di propendere verso questa tipologia di finanziamento, su tutti, però, il principale è la sensazione di sicurezza, solidità e tranquillità. Un mutuo a tasso fisso, proprio grazie alla formula con la quale viene espletata, garantisce che a fine mese il mutuatario non abbia alcun tipologia di sorpresa, saprà già in anticipo quale importo si ritroverà a pagare e sa anche come questa situazione è destinata a restare tale per l’intero periodo di ammortamento.
Ovviamente l’importo sarà commisurato alla situazione reddituale e alle esigenze del richiedente, ma proprio per questo il mutuo a tasso fisso è la soluzione più congeniale per coloro che intendono effettuare una pianificazione precisa e strategica del bilancio familiare. Come detto, generalmente il tasso fisso presenta delle rate più alte rispetto a quello variabile, ma questo è dovuto al fatto che sarà onere della banca assumersi il rischio di oscillazione dei vari tassi di interesse sul mercato, senza che ciò vada a impattare in alcun modo sul beneficiario del mutuo.
Ed è proprio nella comparazione con il mutuo a tasso variabile che emergono con maggiore forza quelli che sono i suoi vantaggi principali.
Fisso o variabile: quale preferire?
Un mutuo a tasso fisso si configura come una scelta migliore rispetto a uno a tasso variabile soprattutto nel caso in cui il mutuatario necessita di un finanziamento a lungo termine con relativa durata pari o superiore ai 30 anni. Quando si parla di tempistiche così dilatate, il tasso fisso permette al richiedente di definire in modo assolutamente certo l’entità degli interessi, con tutto ciò che ne consegue in termini di stabilità e solidità.
In queste situazioni in cui la durata è particolarmente estesa e l’importo stesso del mutuo è sostenuto, infatti, capita spesso che il totale complessivo delle rate non sia poi così differente tra tasso fisso e tasso variabile e tenendo conto che in un arco di 30 anni è abbastanza difficile prevedere l’andamento dei tassi, ecco che il mutuo a tasso fisso diviene anche la scelta più conveniente.
Un ulteriore vantaggio del mutuo a tasso fisso rispetto a quello variabile lo si può riscontare quando il mutuatario si trova ad analizzare il proprio reddito familiare. In caso di svolgimento di attività autonoma e/o entrate costanti e definite nel tempo, il mutuo a tasso fisso è senza alcun dubbio la soluzione migliore poiché offre al richiedente una sorta di tutela dalle oscillazioni di mercato che caratterizzano il tasso variabile.