Investimenti Assicurativi: Cosa Sono e in Quali Situazioni Possono Risultare Convenienti

Gli investimenti assicurativi (anche definiti “prodotti di investimento assicurativo”) sono un tema abbastanza controverso nel mondo degli investimenti. A seguire verranno descritti tutti gli elementi fondamentali sull’argomento, tra cui le varie classificazioni esistenti e i rischi e i vantaggi di questa tipologia di investimento.

Investimenti assicurativi: cosa sono?

I prodotti di investimento assicurativo sono delle polizze assicurative caratterizzate da una scadenza o da un valore di riscatto (cioè la somma da rimborsare per un’eventuale disdetta dell’assicurazione) e la cui scadenza o valore di riscatto dipendono, solo in parte o anche interamente, dalle fluttuazioni del mercato.

In generale, le polizze assicurative sono suddivisibili in due ampie categorie: Ramo Danni, che comprende ad esempio l’assicurazione sulla casa, sugli animali domestici e l’RC Auto, e Ramo Vita, al cui interno rientrano 6 sottocategorie (definite rami) che vanno dalle assicurazioni sulla vita alla gestione dei fondi pensione. Tra quelle del Ramo Vita, due sono quelle che rivestono un’importanza fondamentale quando si parla di investimenti assicurativi, ovvero il Ramo I e il Ramo III.

investimenti assicurativi
Investimenti assicurativi

Il Ramo I, le assicurazioni sulla vita

In questo ramo rientrano le polizze che concernono la vita di chi stipula l’assicurazione. Il Ramo I comprende a sua volta quattro tipologie di polizze assicurative:

  • Polizza caso morte: alla dipartita della persona che ha stipulato l’assicurazione, un determinato capitale viene conferito a uno o più beneficiari designati. Si parla di polizza a vita intera se il passaggio del capitale è previsto in qualsiasi momento della vita dell’assicurato, mentre si parla di polizza temporanea nel caso in cui il pagamento sia previsto solo nel caso in cui il decesso avvenga nei limiti temporali stabiliti nel contratto (ovvero prima che detto contratto scada).
  • Polizza caso vita: in tale contratto è previsto che una volta superato un periodo di tempo prestabilito, l’assicurato benefici di una rendita o che gli venga versato un capitale.
  • Polizza mista: si configura come una polizza ibrida delle due precedenti, infatti è previsto sia il riconoscimento di un capitale all’assicurato nel caso in cui esso sia ancora in vita al momento della scadenza del contratto, sia l’erogazione di un capitale ai beneficiari nel caso in cui l’assicurato venisse a mancare prima della scadenza del contratto.
  • Polizza rivalutabile: in quest’ultima tipologia rientrano i contratti che prevedono il pagamento periodico di un premio, che viene a sua volta trasferito in un fondo separato dalla compagnia con cui si stipula la polizza. Tali assicurazioni vengono definite rivalutabili perché il capitale che viene investito subisce delle rivalutazioni in base agli andamenti del fondo.

Il Ramo III, assicurazioni sulla vita collegate a indici o fondi

Le polizze di questo ramo hanno una caratterizzazione principalmente finanziaria piuttosto che assicurativa e, conseguentemente, il capitale che viene investito non è garantito in alcun modo. Si tratta di strumenti di investimento esposti alle fluttuazioni dei mercati, in quanto tali polizze sono direttamente collegate ad indici azionari o a fondi di investimento.

In questa categoria rientrano le polizze index linked e le polizze unit linked. Le prime prendono il nome dal fatto che sono legate ad uno specifico indice di Borsa, ovvero esse prevedono che vi sia il versamento di un capitale sia in caso di decesso sia in caso di sopravvivenza dell’assicurato, ma il valore della somma è connesso alle prestazioni di un indice obbligazionario o azionario.

Anche le polizze unit linked prevedono che vi sia il versamento di un capitale sia in caso di sopravvivenza sia in caso di scomparsa dell’assicurato, ma in questo caso il valore della somma è direttamente collegato con gli investimenti compiuti da uno o più fondi. Tali fondi di investimento possono essere gestiti dalla compagnia assicurativa che stipula la polizza (fondo di investimento interno) oppure possono essere amministrati da un’azienda distinta dalla compagnia assicurativa che stipula la polizza (fondo di investimento esterno).

Investire in polizze assicurative

Definiti gli strumenti, si può passare agli investimenti veri e propri. Sia le polizze appartenenti al Ramo I sia quelle appartenenti al Ramo III possono essere adatte per investire, con le dovute distinzioni.

Per quanto riguarda il Ramo I, le polizze rivalutabili sono le uniche che possono fungere da investimento. Le gestioni separate, ovvero i fondi assicurativi legati a queste particolari polizze, tendenzialmente investono in obbligazioni con alto rating oppure in titoli di stato. Ciò significa che si parla di titoli che hanno volatilità limitata e un grado di rischio basso.

Per i contratti appartenenti al Ramo III vale invece un discorso diverso. Si tratta infatti di polizze legate a fondi assicurativi che investono in titoli che possono essere più o meno volatili, ma sovente più rischiosi di quelli citati per le polizze rivalutabili. Dato che sul lungo periodo i mercati azionari tendono comunque a crescere, le polizze del Ramo III risultano più adatte per investimenti su medio e lungo periodo.

Gli investimenti assicurativi convengono?

La risposta più concisa è: no, non particolarmente, specialmente durante periodi di crisi. Ma andiamo ad analizzare più nel dettaglio vantaggi e svantaggi di questo tipo di investimenti.

Tra i vantaggi troviamo:

  • La parte di gestione separata delle polizze rivalutabili non rientra nell’asse ereditario e in più offre un rendimento minimo sicuro;
  • Le polizze del Ramo III sono anch’esse esterne all’asse ereditario.
  • Alcune assicurazioni (la minoranza) possono essere oggetto di detrazione fiscale.

Mentre invece per quanto riguarda gli svantaggi, i principali sono:

  • In generale, i costi di gestione sono estremamente dispendiosi;
  • Sono strumenti particolarmente complessi e può esserci poca trasparenza su quali siano i titoli che rientrano nei pacchetti;
  • Negli ultimi dieci anni i tassi di interesse dei titoli statali si sono abbassati, quindi i rendimenti falliscono nel coprire anche solo i costi di gestione;
  • In media, i rendimenti delle polizze non sono migliori di quelli di altri strumenti simili che però hanno costi di gestione minori;

Le assicurazioni contengono vari vincoli riguardo ai movimenti di capitale.

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