Il progetto “I luoghi della memoria” è stato costituito come progetto sistemico, declinato attraverso due dimensioni: geografica (i luoghi) e storico-culturale (la memoria).
La geografia è quindi la prima dimensione da recuperare, come ha sottolineato il Comitato dei Garanti nella riunione del 28 settembre 2009, allorché ha specificato che è “evidente che in un Paese con una geografia e una storia così strettamente interrelate, i luoghi e la loro specificità culturale, politica e istituzionale, hanno un peso specifico ineludibile“, e dunque, di conseguenza, “perché non si proceda a una rassegna di iniziative locali senza criterio, sarà opportuno procedere con una mappatura che incroci l’importanza relativa di ciascun luogo nel processo di unificazione nazionale e i vari periodi in cui questo incrocio si è rivelato più fecondo. Torino, Milano, Napoli, Genova, Venezia, Palermo, Firenze, Bologna, Roma – ma naturalmente molti altri luoghi“.
La seconda dimensione lungo la quale è declinato il progetto è quella storico-culturale, legata alla memoria. L’essenziale, infatti, è continuare a fare memoria e a trasmettere memoria, evitando la perdita irreparabile di informazioni. Per far questo è di fondamentale importanza portare alla luce le informazioni sulla storia dei luoghi. Questa è la prospettiva che ha ispirato il progetto “I luoghi della memoria”, finalizzato a riscoprire e valorizzare la dimensione geografica attraverso quella storico-culturale, e viceversa, mediante la classificazione ed enumerazione progressiva dei luoghi; il restauro dei monumenti e la risistemazione e valorizzazione urbanistica; l’introduzione presso ciascun luogo di una segnaletica modulare.
L’elenco dei luoghi è vasto nel numero e articolato nella tipologia, come risulta dalla mappatura su territorio nazionale con i dati pervenuti dalle Soprintendenze ai Beni culturali.
Di tutti quelli presenti ne sono stati individuati, secondo criteri ben precisi, alcuni che sono stati inseriti in questo progetto.
Il Comitato dei Garanti, nel corso della riunione del 18 giugno 2010, ha individuato cinque parametri per definire gli interventi prioritari all’interno dell’elenco. I parametri sono i seguenti:
- Stato di conservazione del bene come accertato dalla Soprintendenza competenze (NB. Tale criterio è da considerarsi prioritario rispetto a quelli successivi);
- Rilevanza del monumento, dell’evento celebrativo, del personaggio in relazione al periodo storico del Risorgimento;
- Valore artistico dell’opera in oggetto;
- Rarità relativa dell’oggetto effigiato;
- Dislocazione territoriale.