High-Frequency Trading: Cos’è e Quali Sono le Migliori Strategie

Ti sei addentrato da poco nel mondo del trading, ti sei imbattuto nell’acronimo HFT e non hai idea di cosa significhi? Non temere, nelle prossime righe ti spiegheremo di cosa si tratta, come e quando utilizzarlo, e quali sono i rischi e i potenziali benefici associati a questa strategia d’investimento.

Cos’è l’HFT?

La sigla HFT sta per High Frequency Trading, ossia trading ad alta frequenza. Si tratta di una tecnica di investimento in cui le azioni vengono comprate e vendute in lassi di tempo brevissimi (secondi, o addirittura millesimi di secondo). Operazioni di tale velocità sarebbero state impossibili in un mondo esclusivamente analogico; nel moderno mondo digitale, invece, vi sono le infrastrutture digitali necessarie per renderle realtà.

Ci stiamo riferendo, innanzitutto, alle piattaforme di trading, che permettono di effettuare le operazioni di acquisto o vendita in modo pressoché immediato e senza commissioni. Ma l’elemento fondamentale degli HFT sono, in realtà, i potentissimi software di calcolo che, in poche frazioni di secondo, analizzano immense moli di dati e individuano le operazioni finanziarie più redditizie.

Il fattore umano è di fatto assente nel trading ad alta frequenza: sono le macchine a fare tutto. Vediamo dunque come funzionano questi software e come possono permetterci di guadagnare.

high frequency trading
High Frequency Trading

Come funziona l’HFT?

Il trading ad alta frequenza fa uso di algoritmi matematici ad elevatissima potenza di calcolo, che monitorano costantemente i dati provenienti da molteplici mercati diversi. Non appena il software rileva un trend positivo, ordina l’acquisto. Le moderne piattaforme di trading hanno una latenza pressochè nulla tra il momento in cui viene piazzato l’ordine e quello in cui il titolo viene effettivamente acquistato; in questo modo, il titolo viene comprato quasi immediatamente. Dopodichè, il software emetterà, sempre nel giro di pochi secondi, l’indicazione alla vendita, e nuovamente la piattaforma di trading eseguirà in maniera quasi immediata. Inoltre, molti ordini HFT vengono cancellati prima ancora di essere eseguiti.

Si tratta quindi di operazioni molto differenti da quelle tradizionalmente effettuate nel mondo della finanza. L’approccio classico consiste nell’acquistare un asset quando ha un valore basso e poi attendere, con l’obiettivo di rivenderlo quando il suo valore di mercato sarà cresciuto a sufficienza da garantire un guadagno. Il trading ad alta frequenza, invece, è molto più dinamico ed immediato: una volta individuato un titolo con un trend positivo, il software lo sfrutta per un lasso di tempo brevissimo. Dato che l’acquisto è immediato, l’HFT è in grado di cavalcare l’inerzia del trend, ma si libera dell’asset prima che l’andamento si inverta. Non importa, quindi, quale sia il trend nel lungo periodo: ciò che conta è che ci sia un aumento di valore, anche infinitesimo, nel brevissimo lasso di tempo tra acquisto e vendita.

Nel trading ad alta frequenza, ciò che conta non è l’aumento di valore delle azioni possedute, ma l’enorme numero di transazioni effettuate. Ognuna di queste operazioni porterà, presumibilmente, ad un guadagno minimo; ma un software di HFT è in grado di piazzarne molti nel giro di pochi secondi, e il guadagno complessivo può essere considerevole.

Quando utilizzare il trading ad alta frequenza

L’HFT è lo strumento ideale per reperire liquidità immediata, dato che è in grado di generarne una grande quantità in un periodo brevissimo di tempo. Come ogni strumento finanziario, non è del tutto esente da rischi; tuttavia, dato l’elevatissimo traffico di ordini e vendite effettuate, è in grado di assorbire gli effetti di eventuali transazioni sfortunate.

Visto il suo metodo poco ortodosso, tuttavia, è lecito domandarsi se il trading ad alta frequenza sia lecito. La risposta è assolutamente sì. Non solo: è anche abbondantemente utilizzato e si stima che su certi mercati oltre la metà delle operazioni avvenga tramite sistemi automatizzati e HFT. E la prova dell’efficacia di questo approccio viene anche dal fatto che molti colossi della finanza (tra cui Goldman Sachs e Morgan Stanley) ne fanno uso per le loro operazioni.

Un’utilità anche per i mercati

Abbiamo visto che l’HFT è in grado di generare liquidità immediata, con indubbi vantaggi per il trader. Ma il trading ad alta frequenza può avere delle ripercussioni positive anche per l’intero mercato. Innanzitutto, la liquidità generata da con questo sistema viene iniettata sul mercato di riferimento, migliorandolo. In secondo luogo, gli HFT sono in grado di rimuovere dal mercato gli asset con uno spread bid-ask troppo risicato. Infine, come dimostrato da alcune recenti ricerche, hanno effetti benefici sul mercato ETF, stabilizzando i prezzi degli asset.

Rischi e limiti del trading ad alta frequenza

Nonostante tutti i suoi potenziali benefici, l’HFT ha ricevuto numerose critiche. La principale contestazione è che questi strumenti manovrano in maniera eccessiva i mercati e distorcono troppo il differenziale bid-ask. Infatti, a causa di speculazioni o errori software, possono causare enormi movimenti di mercato, non motivati e pericolosi per la stabilità finanziaria. Il 6 maggio 2010, ad esempio, proprio a causa di un enorme movimento HFT, l’indice Dow Jones ha subito la più grande perdita di punti in un unico giorno della sua storia: in meno di mezz’ora perse oltre 1000 punti e oltre il 9% del suo valore.

Il trading ad alta frequenza è oggi appannaggio quasi esclusivo dei grandi investitori, quindi, a detta di alcuni analisti, riduce l’equità dei mercati. Inoltre, la liquidità che genera è molto volatile e scompare nel giro di pochi secondi, senza che il mercato possa avere il tempo di beneficiarne. Infine, l’enorme numero di operazioni ordinate e annullate ogni secondo mette sotto stress i mercati, che rischiano di collassare. Alla luce di tutto questo, non stupisce che le agenzie di vigilanza di tutto il mondo stiano monitorando in sempre più attentamente le operazioni degli algoritmi HFT.

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