Finanziamenti a Fondo Perduto: Scopri le Nuove Formule di Prestiti e Contributi

Sono davvero numerosi gli imprenditori che per rendere sempre più competitiva la loro realtà aziendale puntano sulla finanza agevolata e, in particolar modo, sui finanziamenti a fondo perduto. Per molti anni, le PMI erano rimaste escluse da questo giro di affari per l’assenza di personale competente in materia e per mancanza di fiducia nei confronti degli enti statali che erogano la liquidità necessaria, fondamentale per il raggiungimento di determinati obiettivi.

Fino a pochi anni fa, i finanziamenti a fondo perduto erano ottenibili fino a esaurimento delle risorse: i bandi, pertanto, restavano aperti per molto tempo. Allo stato attuale delle cose, i tempi si sono accorciati. Per carpire i vantaggi della finanza agevolata, occorre essere tempestivi e muoversi in tempo in dall’apertura del bando. Il motivo di fondo è che il ciclo ha vita breve e nel giro di qualche giorno i fondi si esauriscono.

Nuove formule di prestiti e finanziamenti a fondo perduto

Una PMI a conduzione familiare così come una start-up tecnologica, nel momento in cui punta sulla finanza agevolata per crescere al meglio, dovrebbe conoscere alla perfezione le procedure di accesso agli incentivi dell’Unione Europea, oltre a quelli a livello nazionale, regionale e comunale. Ognuno degli incentivi, infatti, ha determinate specifiche e precisi requisiti che vanno rigorosamente rispettati. Anche l’erogazione della liquidità avviene su basi differenti. In linea di massima, è possibile asserire che i finanziamenti a fondo perduto risultano particolarmente ambiti dalle aziende, perché consentono l’acquisto di servizi e di prodotto, senza poi dover pagare interessi o commissioni in caso di prestiti e mutui.

In tutto ciò, va evidenziato come le agevolazioni a fondo perduto non risultino particolarmente frequenti, dato che non coprono il 100% delle spese ammissibili. In linea di massima, la copertura riguarda una percentuale delle spese che si attesta tra i 40 e gli 80 punti percentuali. Fulgido esempio al riguardo è quello degli finanziamento agevolato: in genere, è la regione a procedere l’erogazione della liquidità decisiva per supportare il business aziendale. Il prestito comporta il pagamento di un interessa da parte delle aziende a tassi dello 0,5%. Spesso, la percentuale è ancora più bassa e conveniente.

Altra formula è quella dell’incentivo erogato in conto interessi. Ma procediamo con ordine, sottolineando le differenze che intercorrono tra il contributo a fondo perduto, il finanziamento agevolato e il contributo in conto interessi.

finanziamenti a fondo perduto
Finanziamenti a fondo perduto

Contributo a fondo perduto

Erogato dalla Regione, da un Ministero, dalla Camera di Commercio o da un comune, il contributo a fondo perduto è un supporto economico di cui le PMI possono beneficiare per l’acquisto di beni e servizi, propedeutici nel processo di crescita, oltre che per l’implementazione di metodologie all’avanguardia, volte a favorire la digitalizzazione, l’internazionalizzazione e l’innovazione. A fronte del suddetto aiuto economico, l’ente di turno non richiede nulla in cambio.

Il calcolo del contributo a fondo perduto viene effettuato sulle spese ammissibili dal bando e vi è un tetto massimo al di là del quale non si può sforare. La copertura al 100% delle spese da sostenere risulta cosa praticamente impossibile: in linea di massima, si va sempre fra il 40% e l’80%. La copertura avviene prevalentemente sotto forma di prestito oppure ricorrendo ai fondi aziendali.

Finanziamento agevolato

Molto in voga fra le PMI: grazie al contributo, le imprese possono procedere all’acquisto di beni e servizi mediate un finanziamento, contraddistinto da un tasso di interessi a condizioni molto più convenienti rispetto a quelle proposte sul mercato (in genere attorno allo 0,5%). Quasi sempre, la suddetta agevolazione copre tutte e spese ammissibili nel bando. Il fondo rotativo è un esempio particolarmente calzante in termini di finanziamento agevolato.

Contributo in conto interessi

Trattasi di una forma di contributo a fondo perduto davvero particolare, visto che la copertura si riferisce solo ed esclusivamente alla parte di interessi che una realtà imprenditoriale si ritrova a pagare, a fronte di accettazione di prestiti o di mutui. Di fatto, l’agevolazione si calcola limitatamente agli interessi passivi che vengono pagati sul prestito e non sui valori dei servizi o dei beni acquistati. Per le PMI o per le start-up che hanno richiesto un finanziamento al fine di investire in modo massiccio oppure per procedere all’accesso a un mutuo, il contributo in conto interessi si rivela un’opzione estremamente vantaggiosa.

Bandi e altre soluzioni

Dopo aver presentato in rapida carrellata le nuove formule di prestiti e contributi in riferimento ai finanziamenti a fondo perduto, è bene evidenziare come i bandi vadano costantemente monitorati, se l’intento di base verte sull’ottenimento della liquidità necessaria per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Tra i bandi da tenere sotto osservazione, nell’ottica di ottenere finanziamenti a fondo perduto, spiccano il Bonus Ricerca e Sviluppo e il bando Impresa 4.0, entrambi erogati dal MISE (Ministero dello Sviluppo Economico). Vi è poi il voucher internazionalizzazione, indirizzato alle PMI che fatturino come minimo 500.000 euro annui. E ce ne sono davvero molti a livello territoriale. Ragion per cui è sempre bene tenere i siti dei principali enti comunitari, nazionali, regionali e comunali sempre sotto osservazione.

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