Come Vivere di Rendita: Quanti Soldi Servono Per Smettere di Lavorare?

Inutile nasconderlo: vivere di rendita è il sogno della stragrande maggioranza delle persone, anche di coloro che amano la propria professione. Ma è possibile farlo? In che modo? E soprattutto, quanti soldi servono per smettere di lavorare? A queste e altre domande risponderemo nelle prossime righe.

Vivere di rendita: è davvero possibile farlo?

Vivere di rendita vuol dire avere delle rendite passive ricorrenti che possano coprire sia le spese di ordinaria quotidianità, che quelle extra. In parole povere quindi, vivere di rendita non significa altro che avere la possibilità di non dover più lavorare potendo comunque permettersi un certo tenore di vita. Questo significa che oltre alle entrate passive, il secondo ingrediente è rappresentato dal costo del proprio stile di vita.

Chiaramente, come per qualsiasi altro bilancio, il sistema regge solamente nel momento in cui le entrate medie superano le uscite medie. Questa quindi, è la regola primaria per poter vivere di rendita. Si parla di “media” perché non è detto che se per un breve periodo le uscite sono superiori alle entrate non è possibile vivere di rendita, perché si tratta di un “gioco” che si sviluppa sul lungo periodo.

vivere di rendita
Vivere di rendita

Cosa sono le rendite passive

In pratica, creare rendite passive vuol dire generare delle entrate automatiche che consentono di non scambiare il proprio tempo per soldi. Al contrario è necessario mettere il denaro a lavorare al posto nostro, con la finalità di creare una rendita che non sia dipendente dall’impegno personale o comunque da un lavoro costante. La rendita passiva è diametralmente opposta alla rendita attiva.

Questo perché la seconda presuppone uno scambio di tempo o lavoro per soldi. Ci sono diversi metodi e strategie disponibili al giorno d’oggi per creare rendite passive e generare flussi di reddito aggiuntivi. Dobbiamo precisare però che la possibile rendita è sempre e comunque proporzionata all’investimento iniziale che la persona è disposta a mettere in campo, anche perché nessuno regala nulla.

Con questi presupposti nasce spontanea una domanda: quanto capitale è necessario per arrivare a vivere di rendita? Fornire una risposta al quesito non è semplice, perché molto dipende anche dalla tipologia di investimento effettuata. Un investimento a basso rischio ad esempio, presuppone un profitto annuo di circa il 3% al netto di tasse, inflazione e saliscendi dei mercati.

Come vivere di rendita

Vivere di rendita presuppone un percorso piuttosto preciso. Il primo passo è quello della mentalità. Per creare rendite passive, è fondamentale attuare un cambio di prospettive deciso. Moltissime persone sono abituate ad attribuire un valore economico a ogni ora di lavoro o di attività. Le rendite passive invece, distorcono questo concetto, e permettono di guadagnare reddito dal proprio capitale, in maniera slegata dalle ore effettive di lavoro.

Il secondo passo riguarda gli obiettivi. Prima di provare a creare una rendita passiva è necessario stabilire alcuni obiettivi. Il desiderio è quello di generare un secondo reddito per integrare il proprio stipendio? Oppure di vivere direttamente di rendite passive? Inutile sottolineare come tra i due obiettivi ci sia una grande differenza, ma anche di come l’investimento richiesto sia di diversa entità.

Il terzo passo fondamentale per arrivare a vivere di rendita è legato all’impegno richiesto per riuscirci. L’impegno, sia nella fase iniziale che in quella della gestione per generare rendite passive varia in funzione del metodo scelto. Alcune strategie possono “lavorare” in modalità “pilota automatico”, mentre altre richiedono controllo operativo e monitoraggio.

A questo punto è del tutto fisiologico chiedersi quali siano i metodi per generare rendite passive. Le possibilità sono moltissime, e di seguito faremo qualche esempio:

  • Investire in strumenti finanziari
  • Pubblicare un libro
  • Guadagnare con un sito web
  • Affittare immobili
  • Vendere in dropshipping
  • Vendere contenuti formativi
  • Prestare soldi con il P2P lending

Quelli elencati sono solamente alcuni dei metodi possibili, ma in realtà ne esistono molti altri. Per alcuni è richiesto un capitale da investire maggiore (ad esempio l’affitto di immobili), per altri un capitale minore a fronte di competenze precise (come guadagnare con un sito web).

La regola del 4%: cos’è e come funziona

La regola del 4% è una regola basata su alcuni studi effettuati verso la fine del ‘900, legata a quanto sia possibile prelevare di propri investimenti, di qualsiasi natura, senza che il capitale iniziale venga intaccato. In parole povere stiamo parlando del massimo prelevabile senza che il capitale possa esaurirsi. Il risultato che questi studi hanno evidenziato è appunto il 4%.

Dobbiamo precisare però, che questa regola è considerata da molti oramai obsoleta. I motivi di questa considerazione sono molteplici, ma alla base troviamo il fatto che gli studi sono stati condotti su dati passati, che non necessariamente potranno ripresentarsi uguali. In secondo luogo negli ultimi 30 anni sono cambiate moltissime cose, e internet in questo ha sicuramente un ruolo da protagonista.

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